DELEGATO INARCASSA PROV. DI MACERATA
DOTT. ING. BRODOLINI
MARIO-FRANCESCO
VIA VENIERI N.
1 62019 RECANATI (MC)
TEL/FAX/Q 071981237
E-MAIL: m.brodolini@fastnet.it
Comitato Nazionale dei Delegati del 22, 23 giugno 2006
–
Bilancio consuntivo 2005
– Generalità
– Sanzioni
– Varie
Totalizzazione
Revisione statuto (un colpo basso?)
Comitato Nazionale dei Delegati del 22, 23 giugno 2006
–
Bilancio consuntivo dellesercizio 2005
– Generalità
Il bilancio consuntivo è sempre argomento di grande importanza perché
concretamente evidenzia quanto è successo e, se si compara con il bilancio
di previsione, si hanno reali indicazioni sulla tendenza a breve (per
indicazioni a lungo termine occorre rifarsi alle previsioni attuariali,
utili a lungo termine, ma proprio per questo non sempre affidabili).
In breve il bilancio chiude con un avanzo desercizio solo di
380.908.098 euro in crescita solo del 5,5% rispetto a quello del 2004. Il
solo si riferisce al bilancio di previsione che prevedeva un risultato di
381.419.000 euro in avanzo qualcosina in più).
I professionisti iscritti ad Inarcassa sono, ancora una volta,
cresciuti, in questo caso del 7% (da 115.126 a 123.180) ed è evidente che
deve esserci un consistente avanzo di gestione, in quanto occorre accumulare
capitale per quando gli iscritti attuali diverranno pensionati (è
impensabile che gli ingegneri ed architetti continuino a crescere
allinfinito Inarcassa prevede una certa stabilità attorno alle 130.000
unità).
Anche i pensionati sono cresciuti del 1,6% ed il rapporto
iscritti/pensionati è passato da 10,1/1 a 10,7/1 (il più elevato tra le
grandi casse previdenziali).
Il patrimonio netto da 2.976.230.077 euro è salito a 3.357.138.175 euro
(+12,8%) ed il rapporto patrimonio/pensioni in essere è salito da 16,1/1 a
17,1/1, mentre se si fa lo stesso rapporto riferito alle pensioni in essere
al 31.12.1994 si ha 43,02/1(rammento che il rapporto minimo di legge ex
art. 6 dello statuto è di 5/1).
Lindice di copertura Contributi/Prestazioni passa dal 2,36/1 del 2004
al 2,43/1 del 2005.
Nonostante i numeri sembrino indicare una situazione rosea non è così.
Non che la situazione sia preoccupante, ma occorre gestire oculatamente il
capitale e prendere, con largo anticipo, tutti quei provvedimenti utili a
mantenere la situazione sotto controllo (più il provvedimento è tempestivo,
minore sarà limpatto del provvedimento).
Nel 2005 il rendimento del patrimonio si è attestato ad un netto (da
imposte ed oneri) di 4,3% (nel 2004 era il 4,1%) con utili maggiori nel
settore mobiliare (il 77% del capitale) con un netto contabile del 4,8% ed
utili inferiori nellimmobiliare (il 23% del capitale) con un netto
contabile del 2,66%.
Personalmente faccio notare come, mentre nel settore mobiliare i valori
in bilancio sono chiari (il valore di azioni, obbligazioni etc. al 31.12 è
noto), nellimmobiliare non vi è la stessa trasparenza, in quanto il valore
di un immobile è ben definito al momento di un acquisto/vendita, ma perde
certezza a distanza di molti anni dallacquisto. Gli immobili vanno in
bilancio a valori storici con correttivi che tengono conto della
svalutazione, di eventuali interventi migliorativi etc. correttivi che, a
parere non solo del sottoscritto portano ad una sana sottostima del
valore. Di fatto quelle rare volte che Inarcassa ha ceduto, o manifestato
lintenzione di cedere degli immobili, lofferta del mercato è sempre stata
notevolmente superiore al valore in bilancio. Ora Inarcassa sta dismettendo
(vendendo) uno degli immobili recentemente acquistati tramite lasta del
CONI, immobile ritenuto non strategico, ad 3.710.000, con realizzo di una
plusvalenza di 600.000 (più del 16% di plusvalenza) al netto dellIVA
(purtroppo per Inarcassa è un costo), e delle varie tasse e spese. Tale
successo dimostra come Inarcassa abbia operato, e stia ben operando, in
campo immobiliare.
In parole povere il 2,66% di utile degli immobili ritengo sia un valore
molto sottostimato.
Nella giornata precedente il C.N.D. (giornata di studio o Workshop che
dir si voglia) degli interessanti lavori erano stati presentati ai delegati
ed in particolare il Dott. Marco DArrò ed il Dott. Enrico Imbraguglio
avevano illustrato la situazione Inarcassa vista con criteri assicurativi
(come se Inarcassa fosse una compagnia di assicurazione) che debba
sottostare alla rigida ed avanzata normativa olandese.
Il risultato non è tanto confortante in quanto ora si ha un attivo di
circa 3.600.000.000 euro contro un passivo stimato (per meglio dire
calcolato tenendo conto degli attuali impegni presi da Inarcassa verso i
suoi iscritti) di 9.800.000.000 euro, con un rapporto di copertura del 38%
ed un tempo medio di insolvenza di circa 28 anni (nel 2034 Inarcassa non
sarebbe più in grado di tenere fede ai suoi impegni.
Lo studio tiene anche conto di tante variabili ed arriva a determinare
in maniera probabilistica un tempo di insolvenza minimo e massimo
rispettivamente di 22 e 42 anni; ma non finisce qui, valuta anche le
conseguenze nel tempo di eventuali interventi correttivi combinandoli tra
loro. Nello specifico sono state fatte quattro possibili ipotesi
dintervento:
– aumento dei contributi soggettivi sino al massimo di legge (15%) anche
in maniera graduale (se ricordo bene 12% nel 2008, 14% nel 2009 popi 15%)
– aumento dei contributi integrativi sino al massimo di legge (5%) anche
in maniera graduale
– estensione del calcolo della pensione sulla media dei redditi degli
ultimi 30 anni (oggi la previsione è di calcolare sui migliori 20 redditi
degli ultimi 25 anni)
– equiparazione della pensione danzianità a quella di vecchiaia
(attualmente la pensione danzianità si ottiene con 40 anni di contribuzione
e 57 anni di età, previo cancellazione dallalbo), infatti per Inarcassa la
pensione danzianità è molto più onerosa di quella di vecchiaia.
Tali ipotetici interventi portano benefici alla cassa, tanto che
utilizzandoli tutti assieme si potrebbe arrivare, con alcune condizioni, a
tempo di insolvenza infinito (rapporto di copertura 100% ed oltre).
–
Bilancio consuntivo dellesercizio 2005
– Sanzioni
Sempre dal bilancio, nel mese di ottobre è stata inviata una
comunicazione massiva con n. 10.749 notifiche concernenti provvedimenti
sanzionatori (dichiarazioni fiscali sino allanno 2000 compreso) e nel
dicembre è partita una seconda ondata relativa alle omesse dichiarazioni
relative al 2001-2002 per un importo di circa 10.000.000 di euro di
contributi e circa 6.000.000 di euro di sanzioni. Considerando 250.000
interessati alloperazione la richiesta media è di circa 65 euro pro capite,
considerando i soli iscritti (120.000 circa) la richiesta media è di circa
135 euro pro capite, considerando i circa 12.000 destinatari, la richiesta
media è di circa 1.350 euro pro capite.
Sempre dai numeri si desume che le sanzioni mediamente si aggirano
attorno al 60% dei contributi, delle vere e proprie stangate, in barba alla
legge dicembre 2000, n. 388 (finanziaria 2001) che, allart. 116 comma 8
recita (naturalmente non si riferisce alle casse privatizzate):
I soggetti che non
provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei contributi o premi
dovuti alle gestioni previdenziali ed assistenziali, ovvero vi provvedono in
misura inferiore a quella dovuta, sono tenuti:
a)
nel caso di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, il cui
ammontare è rilevabile dalle denunce e/o registrazioni obbligatorie, al
pagamento di una sanzione civile, in ragione danno, pari al tasso ufficiale
di riferimento maggiorato di 5,5 punti; la sanzione civile non può essere
superiore al 40 per cento dellimporto dei contributi o premi non
corrisposti entro la scadenza di legge;
b)
in caso di evasione connessa a registrazioni o denunce obbligatorie omesse o
non conformi al vero, cioè nel caso in cui il datore di lavoro, con
lintenzione specifica di non versare i contributi o premi, occulta rapporti
di lavoro in essere ovvero le retribuzioni erogate, al pagamento di una
sanzione civile, in ragione danno, pari al 30 per cento; la sanzione civile
non può essere superiore al 60 per cento dellimporto dei contributi o premi
non corrisposti entro la scadenza di legge. Qualora la denuncia della
situazione debitoria sia effettuata spontaneamente prima di contestazioni o
richieste da parte degli enti impositori e comunque entro dodici mesi dal
termine stabilito per il pagamento dei contributi o premi e semprechè il
versamento dei contributi o premi sia effettuato entro trenta giorni dalla
denuncia stessa, i soggetti sono tenuti al pagamento di una sanzione civile,
in ragione danno, pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5
punti; la sanzione civile non può essere superiore al 40 per cento
dellimporto dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di
legge..
E si prosegue, sempre dal bilancio, riferendo che le posizioni
analizzate alla fine del 1° trimestre 2006 erano circa 15.000 per un importo
pari a circa 86.000.000 di euro (quasi 6.000 euro di sanzione media).
I debiti verso professionisti sono saliti a 499.674 euro e gran parte di
questi riguarda compensi a legali, consulenti professionali etc.
Lattività istruttoria dei ricorsi ha raggiunto la non trascurabile
cifra di 46.230 euro.
Il contenzioso nei confronti di pensionati è aumentato, dal 2004 al
2005, di oltre il 60% (da 1.895.859 e 3.065.591 euro) e questo è un dato
che deve far riflettere. E evidente che quasi tutto laumento è riferibile
a pensionati di altro ente in quanto negli ultimi anni Inarcassa ha preso
drastici provvedimenti nei confronti di tali pensionati.
Poiché è impensabile che per loro stessa natura i pensionati di altro
ente siano litigiosi, è evidente che i provvedimenti (rinvio a miei
precedenti numerosi articoli), tanto per usare un eufemismo, non sono stati
dei migliori.
A tale fatto fa riscontro una situazione sanzionatoria generale in
miglioramento.
Da quanto prima detto pare impossibile, ma la situazione è migliorata
rispetto il 2004, infatti le sanzioni sono quasi dimezzate da 19.082.029
euro (2004) a 10.299.167 euro (2005) e gli interessi sulle sanzioni più che
dimezzati da 10.559.000 euro (2004) a 4.307 euro (2005).
In sintesi in generale migliorano i rapporti Inarcassa iscritti, ma
peggiorano i rapporti Inarcassa pensionati, specie i pensionati di altro
ente.
Da anni sostengo che Inarcassa ha un sistema sanzionatorio
sproporzionato alle mancanze ed ho proposto questa serie di numeri che credo
dimostrino quanto da tempo sostengo.
Sarebbe ora, appena approvata la modifica generale dello statuto,
mettere mano alle sanzioni trasformandole da estorsioni a sanzioni, magari
introducendo una ravvedimento operoso con sanzioni alleggerite.
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Bilancio consuntivo dellesercizio 2005
– Varie
Finalmente è possibile realmente contattare Inarcassa grazie alle nuove
tecnologie!
Il Call Center è passato da una base mensile di 5.860 contatti (media
gennaio maggio) a 10.131 contatti (media giugno dicembre 2005) con una
percentuale di risoluzione delle problematiche pari al 97% dei casi nel
corso della prima telefonata (non per niente Inarcassa ha investito nel call
center nel 2005 ben 666.779 euro).
Anche linformativa via internet da 47.000 contatti mensili (2004) è
cresciuta a 54.500 contatti mensili (2005) con punte di 70-80.000 in
settembre ottobre. In media si ha un +15% tra 2004 e 2005.
In crescita anche inarcassa ON line (55.683 iscritti +14.000 sul 2004)
che ora vanta anche la simulazione dellonere di riscatto con previsione del
ritorno pensionistico ed anche con lindicazione delleventuale rateazione
(si può rateizzare limporto in tanti anni quanti sono gli anni da
riscattare, ad esempio la laurea quinquennale può rateizzarsi in un massimo
di 5 anni (10 rate semestrali) ma il programma prevede tutte le situazioni
intermedie (2 rate semestrali, 3 rate semestrali, 4 rate
sino appunto a 10
rate semestrali.
Bene anche Inarcassa card con un +86% di pagamenti (carta di credito
gratuita con cui è in pratica possibile anche rateizzare il pagamento dei
contributi automatizzandoli ed evitando così sanzioni) Inarcassa card che ha
implementato una terza linea di credito.
Bene anche le dichiarazioni ON line sia da parte di iscritti che da
commercialisti (con delega).
Bene anche il DURC (certificazione legge Merloni sulla regolarità
contributiva) che può essere richiesto ON line ed automaticamente inviato
(in caso di regolarità contributiva) in tempi ridottissimi.
Totalizzazione
Ancora aggiornamenti sulla totalizzazione.
Dopo il
D.Lgs. del 2/2/2006 n. 42, Disposizioni in materia di totalizzazione dei
periodi assicurativi in attuazione della Legge delega del 23.8.04 n° 243 di
riforma del sistema previdenziale, in Gazzetta Ufficiale n. 39 del
16/02/2006, con direttiva del 2 marzo 2006 il Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali ha fornito i primi chiarimenti per lapplicazione del
predetto decreto legislativo.
Ulteriori chiarimenti da parte dellINPS con Circolare n. 69 del 9
Maggio 2006.
Si rimanda a questultima circolare che contiene come allegati sia il
D.Lgs n. 42 che la direttiva Ministeriale e che potete trovare nel sito
dellINPS direttamente cliccando
http://wai.inps.it/circolariZip/Circolare%20numero%2069%20del%209-5-2006.pdf
La circolare è chiara e non richiede commenti.
Una sola considerazione: se interpreto correttamente non solo
Inarcassa, ma anche i Ministeri non trattano bene i pensionati, infatti, sia
i pensionati che i loro aventi causa sono esclusi dalla totalizzazione, e
non è cosa da poco.
Una serie di esempi varrà più di una serie di commenti.
Dalla circolare 69 riporto La facoltà di totalizzazione può
essere esercitata per la liquidazione della pensione ai superstiti di
assicurato, ancorché questultimo sia deceduto prima di aver acquisito il
diritto a pensione.
ai fini del conseguimento del trattamento
pensionistico in parola può essere utilmente esercitato per i decessi
avvenuti a decorrere dalla data dentrata in vigore del presente decreto
cioè a decorrere dal 3 marzo 2006.
Esempio
1
Un ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola,
ha contribuito per 20 anni ottenendo la pensione (allepoca era possibile);
successivamente diviene libero professionista e contribuisce ad Inarcassa
per 24 anni per passare a miglior vita nel 2009 alletà di 64 anni. Ai
familiari spetta la sola reversibilità della (misera) pensione scuola e
nullaltro (24 anni cassa sono improduttivi ed i contributi versati non
restituibili e, se mi consentite un giuoco di parole, Inarcassa incassa).
Esempio
2
Un ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola,
ha contribuito per 34 anni senza ottenere la pensione; successivamente
diviene libero professionista e contribuisce ad Inarcassa per 6 anni per
passare a miglior vita nel 2009 alletà di 64 anni. Ai familiari spetta,
stante il meccanissmo della totalizzazione, la reversibilità della piena
pensione Inarcassa (Inarcassa contribuisce pro quota).
Esempio
3
Un ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola,
ha contribuito 20 anni ottenendo la pensione; successivamente diviene
libero professionista e contribuisce ad Inarcassa per 20 anni per passare a
miglior vita nel 2009 alletà di 60 anni. Ai familiari spetta la sola
reversibilità della pensione scuola (20 anni cassa sono improduttivi ed i
contributi versati non restituibili)
Esempio
4
Un ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola,
ha contribuito per 14 anni senza ottenere la pensione; successivamente
diviene libero professionista e contribuisce ad Inarcassa per 6 anni per
passare a miglior vita nel 2009 alletà di 40 anni. Ai familiari spetta,
stante il meccanissmo della totalizzazione, la reversibilità della pensione
calcolata come da totalizzazione.
In breve negli esempio 1 e 3 i familiari di un ingegnere o
architetto che ha contribuito per 24 o 20 anni ad Inarcassa ottenengono la
pensione di reversibilità scuola (proporzionata ai contributi di 20 anni)
mentre sono persi i contributi di 24-20 anni versati presso Inarcassa (non è
uno scherzo perdere 20-24 anni di contributi).
Nellesempio 2 i familiari di un ingegnere o architetto che ha
contribuito per 34+6=40 anni ottenengono la pensione di reversibilità piena
calcolata col sistema Inarcassa (ultimo ente); il confronto con lesempio 1
è eloquente (24 anni di contributi persi in barba alle varie dichiarazioni
di voler bandire i cosiddetti percorsi di inutilità previdenziali).
Nellesempio 4 i familiari di un ingegnere o architetto che ha
contribuito per 14+6=20 anni ottenengono la pensione di reversibilità
calcolata come da totalizzazione; il confronto con lesempio 3 è eloquente
(20 anni di contributi persi contro 20 anni di contributi utili).
Già mi pare di sentire il commento dei Professionisti di serie A, i
cosiddetti liberi professionisti puri
però si sono beccati 20-24 anni di
pensione
i fortunati
, invece di ringraziare a nome di Inarcassa che da
questa situazione ha entrate gratuite (a scapito dei pensionati di altro
ente) che poi utilizza principalmente proprio a favore dei Professionisti di
serie A. Come si dice cornuti e mazziati
.
Comitato Nazionale dei Delegati del 22, 23 giugno 2006
Revisione statuto (un colpo basso?)
Il Comitato Ristretto Statuto (CRS) come da mandato ha provveduto alla
prima stesura del nuovo statuto separando la normativa statutaria da quella
regolamentaria.
Come da indicazioni ministeriali in pratica tutto quello che va sui
regolamenti (ad esempio regolamento elettorale) va separato dalle norme
statutarie così che il funzionamento sia più snello (le modifiche statutarie
saranno molte di meno con conseguente minore impegno dei Ministeri Vigilanti
– oggi passano vari mesi, se non anni dalla modifica statutaria, al suo
recepimento con la separazione i tempi dovrebbero accorciarsi
notevolmente.
Il CRS, sua sponte, ha introdotto anche modifiche per recepire delle
norme cogenti per Inarcassa.
Sembrerebbe nulla di nuovo sotto il sole, senonché, tra le righe lart.
19 dello statuto (nella sua forma attuale) si legge
Art. 19
– Requisiti di onorabilità e professionalità
19.1 –
La nomina a componenti degli Organi di Inarcassa è subordinata al possesso
dei requisiti di onorabilità e professionalità
. iscrizione allAlbo
Professionale
19.2 –
Sono cause di ineleggibilità o di decadenza dalla carica di
.. componente
del Comitato Nazionale dei Delegati,
a) avere
subìto
la sospensione dalliscrizione allAlbo Professionale;
b) avere
subìto condanne definitive, ovvero aver patteggiato la pena, per delitti non
colposi punibili con pena detentiva
c)
essere stato dichiarato responsabile verso Inarcassa con sentenza definitiva
e non aver ancora estinto il debito.
Tale articolo è stato riscritto, ma al secondo comma è stato aggiunto il
punto c) che recita
.
c)
essere in lite giudiuziale con Inarcassa
Chiaramente è una nota stonata in quanto affermare che chi è in lite con
Inarcassa non ha i requisiti di onorabilità è pazzesco, infatti le liti
giudiziali si vincono, ma si perdono anche. Nel caso la cassa dovesse
soccombere (capita tante volte) forse la cassa non havrebbe più i requisiti
di Onorabilità? Se così fosse la Cassa si è già ricoperta di disonore.
Il successivo articolo, proposto ex novo, parla più esplicitamente di
Conflitto di interessi (cito le parti salienti)
Qualora
un componente degli organi di Inarcassa si trovi direttamente o
indirettamente in situazioni che possano essere in contrasto con interessi
di Inarcassa deve darne comunicazione agli altri componenti ed astenersi da
qualsiasi attività istituzionale
.
E
annullabile la delibera
presa con il voto
del soggetto che abbia un
interesse in conflitto con quello di Inarcassa.
Qualora
si rilevi che un componente
trovandosi nelle condizioni di cui al comma 1
questi può essere revocato.
In breve alle prossime elezioni, sic stantibus rebus, Inarcassa
considererà ineleggibile chiunque abbia un qualsiasi contenzioso con
Inarcassa, mentre chi fosse già stato eletto, e sia in contenzioso, viene
completamente annullato.
Ad una lettura superficiale sembra una cosa da poco, ma ad una lettura
attenta la cosa è assolutamente antidemocratica, ed al solito un esempio
chiarificatore.
Il sottoscritto, ed altri, delegati e non (circa 80 iscritti ad
Inarcassa), ha proposto ricorso al TAR del Lazio avverso la modifica degli
artt. 40 42 etc. (vedansi gli ultimi articoli del 2005) e tale fatto non
solo sarebbe motivo di esclusione dalle prossime elezioni, ma toglierebbe al
sottoscritto qualsiasi diritto (per esempio non potrebbe più votare se non
astenuto).
Se la lite è di tipo personale sono daccordo, ma se la lite è di
carattere generale assolutamente no.
Il sottoscritto sta, con il ricorso, semplicemente tentando di tutelare
diritti di minoranze non tutelabili in sede Inarcassa (i pensionati di altro
ente in Inarcassa sono meno del 5% – professionisti di serie B – contro
oltre il 95% di serie A liberi professionisti puri.
Una decisione che in termini economici danneggia i primi,
automaticamente favorisce i secondi, e ciò è quanto accaduto con la modifica
degli artt. 40 42 etc. e la cosa è conclamata tanto che, anche in sede di
previsioni attuariali, si è riconosciuto che la cassa trae un beneficio da
tale modifica statutaria, beneficio modesto (ovvio, meno del 5% degli
iscritti non possono risollevare le sorti di Inarcassa) ma comunque degno di
nota.
Se i professionisti di serie A potessero spennare i professionisti
di serie B ancora in misura maggiore lo farebbero (e purtroppo temo lo
faranno) ed in 5 contro 95 non cè difesa, i diritti delle minoranze non
sono tutelabili con discussioni con chi non vuol discutere, o con votazioni
con chi ha già una schiacciante maggioranza.
Ho fatto presente quanto sopra, lamentando anche il fatto che il CRS era
andato oltre le indicazioni del CND, proponendo, se proprio si vogliono
introdurre tali modifiche, di aggiungere alla parola interesse la parola
personale in modo da escludere da Inarcassa chi abbia interessi personali,
non chi vuole difendere diritti di categoria.
In fase di replica è stato risposto che si era più o meno scopiazzato da
statuti di altre casse e che in sostanza così larticolato funzionerebbe
meglio.
Siamo alle solite il 95% (professionisti di serie A) fa ancora la voce
grossa e lunica difesa, in caso di insistenza, sarà ancora quella di adire
le vie legali, dapprima sollecitando i Ministeri a non recepire tali
modifiche, poi eventualmente impugnando lo statuto stesso (spero proprio di
non dover arrivare a tanto, ma non cè alternativa (se qualcuno la vede me
la suggerisca subito).
Sarà poi considerato interesse personale impugnare lo statuto? Se sì
avrei fatto un clamoroso autogol.
Per il momento proporrò opposizione scritta al Direttore Generale di
Inarcassa, poi vedremo come si metteranno le cose. Non vorrei essere
costretto a comportarmi in maniera vigliacca o scorretta, ma se le cose
dovessero prendere una certa piega pur vergognandomi con me stesso, sarò
costretto, mio malgrado, a ritirarmi da qualsiasi conflitto con Inarcassa,
proseguendo con prestanomi (meglio ancora se con colleghi convinti).
Daltra parte comportarsi in maniera scorretta con chi si comporta
scorrettamente per primo penso sia comprensibile.
Per ora confido che nel 95% dei delegati ci sia una buona dose di
delegati intellettualmente onesti (e ce ne sono ve lo garantisco) in grado
di proporre una sana inversione di tendenza utile a tutte le parti.
A presto e buone
ferie.
BRODOLINI
MARIO-FRANCESCO
DELEGATO INARCASSA PER LA
PROVINCIA DI MACERATA
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