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	DELEGATO INARCASSA PROV. DI MACERATA 
DOTT. ING. BRODOLINI 
	MARIO-FRANCESCO 
VIA VENIERI N. 
	1                     62019 RECANATI (MC) 
TEL/FAX/Q  071981237  
	E-MAIL: m.brodolini@fastnet.it 
  
  
	Comitato Nazionale dei Delegati del 22, 23 giugno 2006 
– 
	Bilancio consuntivo 2005 
	            – Generalità 
	            – Sanzioni 
	            – Varie 
  
	Totalizzazione 
  
	Revisione statuto (un colpo basso?) 
  
  
  
	Comitato Nazionale dei Delegati del 22, 23 giugno 2006 
  
– 
	Bilancio consuntivo dellesercizio 2005 
	            – Generalità 
  
Il bilancio consuntivo è sempre argomento di grande importanza perché 
	concretamente evidenzia quanto è successo e, se si compara con il bilancio 
	di previsione, si hanno reali indicazioni sulla tendenza a breve (per 
	indicazioni a lungo termine occorre rifarsi alle previsioni attuariali, 
	utili a lungo termine, ma proprio per questo non sempre affidabili). 
In breve il bilancio chiude con un avanzo desercizio solo di 
	380.908.098 euro in crescita solo del 5,5% rispetto a quello del 2004. Il 
	solo si riferisce al bilancio di previsione che prevedeva un risultato di 
	381.419.000 euro in avanzo qualcosina in più). 
I professionisti iscritti ad Inarcassa sono, ancora una volta, 
	cresciuti, in questo caso del 7% (da 115.126 a 123.180) ed è evidente che 
	deve esserci un consistente avanzo di gestione, in quanto occorre accumulare 
	capitale per quando gli iscritti attuali diverranno pensionati (è 
	impensabile che gli ingegneri ed architetti continuino a crescere 
	allinfinito  Inarcassa prevede una certa stabilità attorno alle 130.000 
	unità). 
Anche i pensionati sono cresciuti del 1,6% ed il rapporto 
	iscritti/pensionati è passato da 10,1/1 a 10,7/1 (il più elevato tra le 
	grandi casse previdenziali). 
Il patrimonio netto da 2.976.230.077 euro è salito a 3.357.138.175 euro 
	(+12,8%) ed il rapporto patrimonio/pensioni in essere è salito da 16,1/1 a 
	17,1/1, mentre se si fa lo stesso rapporto riferito alle pensioni in essere 
	al 31.12.1994  si ha 43,02/1(rammento che il rapporto minimo di legge ex 
	art. 6 dello statuto è di 5/1). 
Lindice di copertura Contributi/Prestazioni passa dal 2,36/1 del 2004 
	al 2,43/1 del 2005. 
Nonostante i numeri sembrino indicare una situazione rosea non è così. 
	Non che la situazione sia preoccupante, ma occorre gestire oculatamente il 
	capitale e prendere, con largo anticipo, tutti quei provvedimenti utili a 
	mantenere la situazione sotto controllo (più il provvedimento è tempestivo, 
	minore sarà limpatto del provvedimento). 
Nel 2005 il rendimento del patrimonio si è attestato ad un netto (da 
	imposte ed oneri) di 4,3% (nel 2004 era il 4,1%) con utili maggiori nel 
	settore mobiliare (il 77% del capitale) con un netto contabile del 4,8% ed 
	utili inferiori nellimmobiliare (il 23% del capitale) con un netto 
	contabile del 2,66%. 
Personalmente faccio notare come, mentre nel settore mobiliare i valori 
	in bilancio sono chiari (il valore di azioni, obbligazioni etc. al 31.12 è 
	noto), nellimmobiliare non vi è la stessa trasparenza, in quanto il valore 
	di un immobile è ben definito al momento di un acquisto/vendita, ma perde 
	certezza a distanza di molti anni dallacquisto. Gli immobili vanno in 
	bilancio a valori storici con correttivi che tengono conto della 
	svalutazione, di eventuali interventi migliorativi etc. correttivi che, a 
	parere non solo del sottoscritto portano ad una sana sottostima del 
	valore. Di fatto quelle rare volte che Inarcassa ha ceduto, o manifestato 
	lintenzione di cedere degli immobili, lofferta del mercato è sempre stata 
	notevolmente superiore al valore in bilancio. Ora Inarcassa sta dismettendo 
	(vendendo) uno degli immobili recentemente acquistati tramite lasta del 
	CONI, immobile ritenuto non strategico, ad  3.710.000, con realizzo di una 
	plusvalenza di 600.000  (più del 16% di plusvalenza) al netto dellIVA 
	(purtroppo per Inarcassa è un costo), e delle varie tasse e spese. Tale 
	successo dimostra come Inarcassa abbia operato, e stia ben operando, in 
	campo immobiliare. 
In parole povere il 2,66% di utile degli immobili ritengo sia un valore 
	molto sottostimato. 
  
Nella giornata precedente  il C.N.D. (giornata di studio o Workshop che 
	dir si voglia) degli interessanti lavori erano stati presentati ai delegati 
	ed in particolare il Dott. Marco DArrò ed il Dott. Enrico Imbraguglio 
	avevano illustrato la situazione Inarcassa vista con criteri assicurativi 
	(come se Inarcassa fosse una compagnia di assicurazione) che debba 
	sottostare alla rigida ed avanzata normativa olandese. 
  
Il risultato non è tanto confortante in quanto ora si ha un attivo di 
	circa 3.600.000.000 euro contro un passivo stimato (per meglio dire 
	calcolato tenendo conto degli attuali impegni presi da Inarcassa verso i 
	suoi iscritti) di 9.800.000.000 euro, con un rapporto di copertura del 38% 
	ed un tempo medio di insolvenza di circa 28 anni (nel 2034 Inarcassa non 
	sarebbe più in grado di tenere fede ai suoi impegni.  
Lo studio tiene anche conto di tante variabili ed arriva a determinare 
	in maniera probabilistica un tempo di insolvenza minimo e massimo 
	rispettivamente di 22 e 42 anni; ma non finisce qui, valuta anche le 
	conseguenze nel tempo di eventuali interventi correttivi combinandoli tra 
	loro. Nello specifico sono state fatte quattro possibili ipotesi 
	dintervento: 
– aumento dei contributi soggettivi sino al massimo di legge (15%) anche 
	in maniera graduale (se ricordo bene 12% nel 2008, 14% nel 2009 popi 15%) 
– aumento dei contributi integrativi sino al massimo di legge (5%) anche 
	in maniera graduale 
– estensione del calcolo della pensione sulla media dei redditi degli 
	ultimi 30 anni (oggi la previsione è di calcolare sui migliori 20 redditi 
	degli ultimi 25 anni) 
– equiparazione della pensione danzianità a quella di vecchiaia 
	(attualmente la pensione danzianità si ottiene con 40 anni di contribuzione 
	e 57 anni di età, previo cancellazione dallalbo), infatti per Inarcassa la 
	pensione danzianità è molto più onerosa di quella di vecchiaia. 
Tali ipotetici interventi portano benefici alla cassa, tanto che 
	utilizzandoli tutti assieme si potrebbe arrivare, con alcune condizioni, a 
	tempo di insolvenza infinito (rapporto di copertura 100% ed oltre). 
  
  
– 
	Bilancio consuntivo dellesercizio 2005 
	            – Sanzioni 
  
Sempre dal bilancio, nel mese di ottobre è stata inviata una 
	comunicazione massiva con n. 10.749 notifiche concernenti provvedimenti 
	sanzionatori (dichiarazioni fiscali sino allanno 2000 compreso) e nel 
	dicembre è partita una seconda ondata relativa alle omesse dichiarazioni 
	relative al 2001-2002 per un importo di circa 10.000.000 di euro di 
	contributi e circa 6.000.000 di euro di sanzioni. Considerando 250.000 
	interessati alloperazione la richiesta media è di circa 65 euro pro capite, 
	considerando i soli iscritti (120.000 circa) la richiesta media è di circa 
	135 euro pro capite, considerando i circa 12.000 destinatari, la richiesta 
	media è di circa 1.350 euro pro capite. 
Sempre dai numeri si desume che le sanzioni mediamente si aggirano 
	attorno al 60% dei contributi, delle vere e proprie stangate, in barba alla 
	legge dicembre 2000, n. 388 (finanziaria 2001) che, allart. 116 comma 8 
	recita (naturalmente non si riferisce alle casse privatizzate): 
  
	I soggetti che non 
	provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei contributi o premi 
	dovuti alle gestioni previdenziali ed assistenziali, ovvero vi provvedono in 
	misura inferiore a quella dovuta, sono tenuti:
 
	a) 
	nel caso di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, il cui 
	ammontare è rilevabile dalle denunce e/o registrazioni obbligatorie, al 
	pagamento di una sanzione civile, in ragione danno, pari al tasso ufficiale 
	di riferimento maggiorato di 5,5 punti; la sanzione civile non può essere 
	superiore al 40 per cento dellimporto dei contributi o premi non 
	corrisposti entro la scadenza di legge;  
	b) 
	in caso di evasione connessa a registrazioni o denunce obbligatorie omesse o 
	non conformi al vero, cioè nel caso in cui il datore di lavoro, con 
	lintenzione specifica di non versare i contributi o premi, occulta rapporti 
	di lavoro in essere ovvero le retribuzioni erogate, al pagamento di una 
	sanzione civile, in ragione danno, pari al 30 per cento; la sanzione civile 
	non può essere superiore al 60 per cento dellimporto dei contributi o premi 
	non corrisposti entro la scadenza di legge. Qualora la denuncia della 
	situazione debitoria sia effettuata spontaneamente prima di contestazioni o 
	richieste da parte degli enti impositori e comunque entro dodici mesi dal 
	termine stabilito per il pagamento dei contributi o premi e semprechè il 
	versamento dei contributi o premi sia effettuato entro trenta giorni dalla 
	denuncia stessa, i soggetti sono tenuti al pagamento di una sanzione civile, 
	in ragione danno, pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5 
	punti; la sanzione civile non può essere superiore al 40 per cento 
	dellimporto dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di 
	legge.. 
E si prosegue, sempre dal bilancio, riferendo che le posizioni 
	analizzate alla fine del 1° trimestre 2006 erano circa 15.000 per un importo 
	pari a circa 86.000.000 di euro (quasi 6.000 euro di sanzione media). 
I debiti verso professionisti sono saliti a 499.674 euro e gran parte di 
	questi riguarda compensi a legali, consulenti professionali etc. 
Lattività istruttoria dei ricorsi ha raggiunto la non trascurabile 
	cifra di 46.230 euro. 
Il contenzioso nei confronti di pensionati è aumentato, dal 2004 al 
	2005, di oltre il 60%  (da 1.895.859 e 3.065.591 euro) e questo è un dato 
	che deve far riflettere. E evidente che quasi tutto laumento è riferibile 
	a pensionati di altro ente in quanto negli ultimi anni Inarcassa ha preso 
	drastici provvedimenti nei confronti di tali pensionati. 
Poiché è impensabile che per loro stessa natura i pensionati di altro 
	ente siano litigiosi, è evidente che i provvedimenti (rinvio a miei 
	precedenti numerosi articoli), tanto per usare un eufemismo, non sono stati 
	dei migliori. 
A tale fatto fa riscontro una situazione sanzionatoria generale in 
	miglioramento. 
Da quanto prima detto pare impossibile, ma la situazione è migliorata 
	rispetto il 2004, infatti le sanzioni sono quasi dimezzate da 19.082.029 
	euro (2004) a 10.299.167 euro (2005) e gli interessi sulle sanzioni più che 
	dimezzati da 10.559.000 euro (2004) a 4.307 euro (2005). 
In sintesi in generale migliorano i rapporti Inarcassa iscritti, ma 
	peggiorano i rapporti Inarcassa pensionati, specie i pensionati di altro 
	ente. 
Da anni sostengo che Inarcassa ha un sistema sanzionatorio 
	sproporzionato alle mancanze ed ho proposto questa serie di numeri che credo 
	dimostrino quanto da tempo sostengo.  
Sarebbe ora, appena approvata la modifica generale dello statuto, 
	mettere mano alle sanzioni trasformandole da estorsioni a sanzioni, magari 
	introducendo una ravvedimento operoso con sanzioni alleggerite. 
  
  
  
– 
	Bilancio consuntivo dellesercizio 2005 
	            – Varie 
  
Finalmente è possibile realmente contattare Inarcassa grazie alle nuove 
	tecnologie! 
Il Call Center è passato da una base mensile di 5.860 contatti (media 
	gennaio maggio) a 10.131 contatti (media giugno dicembre 2005) con una 
	percentuale di risoluzione delle problematiche pari al 97% dei casi nel 
	corso della prima telefonata (non per niente Inarcassa ha investito nel call 
	center nel 2005 ben 666.779 euro). 
Anche linformativa via internet da 47.000 contatti mensili (2004) è 
	cresciuta a 54.500 contatti mensili (2005) con punte di 70-80.000 in 
	settembre ottobre. In media si ha un +15% tra 2004 e 2005. 
In crescita anche inarcassa ON line (55.683 iscritti +14.000 sul 2004) 
	che ora vanta anche la simulazione dellonere di riscatto con previsione del 
	ritorno pensionistico ed anche con lindicazione delleventuale rateazione 
	(si può rateizzare limporto in tanti anni quanti sono gli anni da 
	riscattare, ad esempio la laurea quinquennale può rateizzarsi in un massimo 
	di 5 anni (10 rate semestrali) ma il programma prevede tutte le situazioni 
	intermedie (2 rate semestrali, 3 rate semestrali, 4 rate 
sino appunto a 10 
	rate semestrali. 
Bene anche Inarcassa card con un +86% di pagamenti (carta di credito 
	gratuita con cui è in pratica possibile anche rateizzare il pagamento dei 
	contributi automatizzandoli ed evitando così sanzioni) Inarcassa card che ha 
	implementato una terza linea di credito. 
Bene anche le dichiarazioni ON line sia da parte di iscritti che da 
	commercialisti (con delega). 
Bene anche il DURC (certificazione legge Merloni sulla regolarità 
	contributiva) che può essere richiesto ON line ed automaticamente inviato 
	(in caso di regolarità contributiva) in tempi ridottissimi. 
  
  
  
  
	Totalizzazione 
  
	            Ancora aggiornamenti sulla totalizzazione. 
  
Dopo il 
	D.Lgs. del 2/2/2006 n. 42, Disposizioni in materia di totalizzazione dei 
	periodi assicurativi in attuazione della Legge delega del 23.8.04 n° 243 di 
	riforma del sistema previdenziale, in Gazzetta Ufficiale n. 39 del 
	16/02/2006, con direttiva del 2 marzo 2006  il Ministro del Lavoro e delle 
	Politiche Sociali ha fornito i primi chiarimenti per lapplicazione del 
	predetto decreto legislativo.  
Ulteriori chiarimenti da parte dellINPS con Circolare n. 69 del 9 
	Maggio 2006. 
  
Si rimanda a questultima circolare che contiene come allegati sia il 
	D.Lgs n. 42 che la direttiva Ministeriale e che potete trovare nel sito 
	dellINPS direttamente cliccando 
  
	 
	 
	 
	http://wai.inps.it/circolariZip/Circolare%20numero%2069%20del%209-5-2006.pdf 
  
	            La circolare è chiara e non richiede commenti. 
	            Una sola considerazione: se interpreto correttamente non solo 
	Inarcassa, ma anche i Ministeri non trattano bene i pensionati, infatti, sia 
	i pensionati che i loro aventi causa sono esclusi dalla totalizzazione, e 
	non è cosa da poco. 
	            Una serie di esempi varrà più di una serie di commenti. 
	            Dalla circolare 69 riporto La facoltà di totalizzazione può 
	essere esercitata per la liquidazione della pensione ai superstiti di 
	assicurato, ancorché questultimo sia deceduto prima di aver acquisito il 
	diritto a pensione.  
 ai fini del conseguimento del trattamento 
	pensionistico in parola può essere utilmente esercitato per i decessi 
	avvenuti a decorrere dalla data dentrata in vigore del presente decreto 
	cioè a decorrere dal 3 marzo 2006. 
  
Esempio 
	1 
	            Un  ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola, 
	ha contribuito per 20 anni ottenendo la pensione (allepoca era possibile); 
	successivamente diviene libero professionista e contribuisce ad Inarcassa 
	per 24 anni per passare a miglior vita nel 2009 alletà di 64 anni. Ai 
	familiari spetta la sola reversibilità della (misera) pensione scuola e 
	nullaltro (24 anni cassa sono improduttivi ed i contributi versati non 
	restituibili e, se mi consentite un giuoco di parole, Inarcassa incassa). 
Esempio 
	2 
	            Un  ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola, 
	ha contribuito per 34 anni senza ottenere la pensione; successivamente 
	diviene libero professionista e contribuisce ad Inarcassa per 6 anni per 
	passare a miglior vita nel 2009 alletà di 64 anni. Ai familiari spetta, 
	stante il meccanissmo della totalizzazione, la reversibilità della piena 
	pensione Inarcassa (Inarcassa contribuisce pro quota). 
Esempio 
	3 
	            Un  ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola, 
	ha contribuito  20 anni ottenendo la pensione; successivamente diviene 
	libero professionista e contribuisce ad Inarcassa per 20 anni per passare a 
	miglior vita nel 2009 alletà di 60 anni. Ai familiari spetta la sola 
	reversibilità della pensione scuola (20 anni cassa sono improduttivi ed i 
	contributi versati non restituibili) 
Esempio 
	4 
	            Un  ingegnere o architetto è stato impiegato nel settore scuola, 
	ha contribuito per 14 anni senza ottenere la pensione; successivamente 
	diviene libero professionista e contribuisce ad Inarcassa per 6 anni per 
	passare a miglior vita nel 2009 alletà di 40 anni. Ai familiari spetta, 
	stante il meccanissmo della totalizzazione, la reversibilità della pensione 
	calcolata come da totalizzazione. 
	            In breve negli esempio 1 e 3 i familiari di un ingegnere o 
	architetto che ha contribuito per 24 o 20 anni ad Inarcassa ottenengono la 
	pensione di reversibilità scuola (proporzionata ai contributi di 20 anni) 
	mentre sono persi i contributi di 24-20 anni versati presso Inarcassa (non è 
	uno scherzo perdere 20-24 anni di contributi). 
Nellesempio 2 i familiari di un ingegnere o architetto che ha 
	contribuito per 34+6=40 anni ottenengono la pensione di reversibilità piena 
	calcolata col sistema Inarcassa (ultimo ente); il confronto con lesempio 1 
	è eloquente (24 anni di contributi persi in barba alle varie dichiarazioni 
	di voler bandire i cosiddetti percorsi di inutilità previdenziali). 
Nellesempio 4 i familiari di un ingegnere o architetto che ha 
	contribuito per 14+6=20 anni ottenengono la pensione di reversibilità 
	calcolata come da totalizzazione; il confronto con lesempio 3 è eloquente 
	(20 anni di contributi persi contro 20 anni di contributi utili). 
Già mi pare di sentire il commento dei Professionisti di serie A, i 
	cosiddetti liberi professionisti puri 
 però si sono beccati 20-24 anni di 
	pensione
i fortunati
, invece di ringraziare a nome di Inarcassa che da 
	questa situazione ha entrate gratuite (a scapito dei pensionati di altro 
	ente) che poi utilizza principalmente proprio a favore dei Professionisti di 
	serie A. Come si dice cornuti e mazziati
. 
  
  
  
	Comitato Nazionale dei Delegati del 22, 23 giugno 2006 
  
  
	Revisione statuto (un colpo basso?) 
  
Il Comitato Ristretto Statuto (CRS) come da mandato ha provveduto alla 
	prima stesura del nuovo statuto separando la normativa statutaria da quella 
	regolamentaria.  
Come da indicazioni ministeriali in pratica tutto quello che va sui 
	regolamenti (ad esempio regolamento elettorale) va separato dalle norme 
	statutarie così che il funzionamento sia più snello (le modifiche statutarie 
	saranno molte di meno con conseguente minore impegno dei Ministeri Vigilanti 
	– oggi passano vari mesi, se non anni dalla modifica statutaria, al suo 
	recepimento  con la separazione i tempi dovrebbero accorciarsi 
	notevolmente. 
Il CRS, sua sponte, ha introdotto anche modifiche per recepire delle 
	norme cogenti per Inarcassa. 
Sembrerebbe nulla di nuovo sotto il sole, senonché, tra le righe lart. 
	19 dello statuto (nella sua forma attuale) si legge 
  
Art. 19 
	– Requisiti di onorabilità e professionalità 
19.1 – 
	La nomina a componenti degli Organi di Inarcassa è subordinata al possesso 
	dei requisiti di onorabilità e professionalità 
. iscrizione allAlbo 
	Professionale 
19.2 – 
	Sono cause di ineleggibilità o di decadenza dalla carica di 
.. componente 
	del Comitato Nazionale dei Delegati,  
a) avere 
	subìto 
 la sospensione dalliscrizione allAlbo Professionale; 
b) avere 
	subìto condanne definitive, ovvero aver patteggiato la pena, per delitti non 
	colposi punibili con pena detentiva 
c) 
	essere stato dichiarato responsabile verso Inarcassa con sentenza definitiva 
	e non aver ancora estinto il debito. 
  
Tale articolo è stato riscritto, ma al secondo comma è stato aggiunto il 
	punto c) che recita 
. 
c) 
	essere in lite giudiuziale con Inarcassa 
  
Chiaramente è una nota stonata in quanto affermare che chi è in lite con 
	Inarcassa non ha i requisiti di onorabilità è pazzesco, infatti le liti 
	giudiziali si vincono, ma si perdono anche. Nel caso la cassa dovesse 
	soccombere (capita tante volte) forse la cassa non havrebbe più i requisiti 
	di Onorabilità? Se così fosse la Cassa si è già ricoperta di disonore. 
  
Il successivo articolo, proposto ex novo, parla più esplicitamente di
	 
	Conflitto di interessi (cito le parti salienti) 
  
Qualora 
	un componente degli organi di Inarcassa si trovi direttamente o 
	indirettamente in situazioni che possano essere in contrasto con interessi 
	di Inarcassa deve darne comunicazione agli altri componenti ed astenersi da 
	qualsiasi attività istituzionale 
. 
  
E 
	annullabile la delibera 
presa con il voto 
 del soggetto che abbia un 
	interesse in conflitto con quello di Inarcassa. 
  
Qualora 
	si rilevi che un componente 
 trovandosi nelle condizioni di cui al comma 1 
	
 questi può essere revocato. 
  
In breve alle prossime elezioni, sic stantibus rebus, Inarcassa 
	considererà ineleggibile chiunque abbia un qualsiasi contenzioso con 
	Inarcassa, mentre chi fosse già stato eletto, e sia in contenzioso, viene 
	completamente annullato. 
Ad una lettura superficiale sembra una cosa da poco, ma ad una lettura 
	attenta la cosa è assolutamente antidemocratica, ed al solito un esempio 
	chiarificatore. 
Il sottoscritto, ed altri, delegati e non (circa 80 iscritti ad 
	Inarcassa), ha proposto ricorso al TAR del Lazio avverso la modifica degli 
	artt. 40 42 etc. (vedansi gli ultimi articoli del 2005) e tale fatto non 
	solo sarebbe motivo di esclusione dalle prossime elezioni, ma toglierebbe al 
	sottoscritto qualsiasi diritto (per esempio non potrebbe più votare se non  
	astenuto). 
Se la lite è di tipo personale sono daccordo, ma se la lite è di 
	carattere generale assolutamente no.  
Il sottoscritto sta, con il ricorso, semplicemente tentando di tutelare 
	diritti di minoranze non tutelabili in sede Inarcassa (i pensionati di altro 
	ente in Inarcassa sono meno del 5% – professionisti di serie B – contro 
	oltre il 95% di serie A liberi professionisti puri.  
Una decisione che in termini economici danneggia i primi, 
	automaticamente favorisce i secondi, e ciò è quanto accaduto con la modifica 
	degli artt. 40 42 etc. e la cosa è conclamata tanto che, anche in sede di 
	previsioni attuariali, si è riconosciuto che la cassa trae un beneficio da 
	tale modifica statutaria, beneficio modesto (ovvio, meno del 5% degli 
	iscritti non possono risollevare le sorti di Inarcassa) ma comunque degno di 
	nota.  
Se i professionisti di serie A potessero spennare i professionisti 
	di serie B ancora in misura maggiore lo farebbero (e purtroppo temo lo 
	faranno) ed in 5 contro 95 non cè difesa, i diritti delle minoranze non 
	sono tutelabili con discussioni con chi non vuol discutere, o con votazioni 
	con chi ha già una schiacciante maggioranza. 
Ho fatto presente quanto sopra, lamentando anche il fatto che il CRS era 
	andato oltre le indicazioni del CND, proponendo, se proprio si vogliono 
	introdurre tali modifiche, di aggiungere alla parola interesse la parola 
	personale in modo da escludere da Inarcassa chi abbia interessi personali, 
	non chi vuole difendere diritti di categoria. 
In fase di replica è stato risposto che si era più o meno scopiazzato da 
	statuti di altre casse e che in sostanza così larticolato funzionerebbe 
	meglio.  
Siamo alle solite il 95% (professionisti di serie A) fa ancora la voce 
	grossa e lunica difesa, in caso di insistenza, sarà ancora quella di adire 
	le vie legali, dapprima sollecitando i Ministeri a non recepire  tali 
	modifiche, poi eventualmente impugnando lo statuto stesso (spero proprio di 
	non dover arrivare a tanto, ma non cè alternativa (se qualcuno la vede me 
	la suggerisca subito). 
Sarà poi considerato interesse personale impugnare lo statuto?  Se sì 
	avrei fatto un clamoroso autogol.  
Per il momento proporrò opposizione scritta al Direttore Generale di 
	Inarcassa, poi vedremo come si metteranno le cose. Non vorrei essere 
	costretto a comportarmi in maniera vigliacca o scorretta, ma se le cose 
	dovessero prendere una certa piega pur vergognandomi con me stesso, sarò 
	costretto, mio malgrado, a ritirarmi da qualsiasi conflitto con Inarcassa, 
	proseguendo con prestanomi (meglio ancora se con colleghi convinti).  
Daltra parte comportarsi in maniera scorretta con chi si comporta 
	scorrettamente per primo penso sia comprensibile.  
Per ora confido che nel 95% dei delegati ci sia una buona dose di 
	delegati intellettualmente onesti (e ce ne sono ve lo garantisco) in grado 
	di proporre una sana inversione di tendenza utile a tutte le parti.  
  
            A presto e buone 
	ferie. 
  
            BRODOLINI 
	MARIO-FRANCESCO 
DELEGATO INARCASSA PER LA 
	PROVINCIA DI MACERATA 
  
  
  
  
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