Circolare CNI n. 344: Richiesta contributi su disegno di legge riforma ordinamenti professionali

Data:
14 Ottobre 2025

Come già comunicato con Circolare n. 338 del 30 settembre 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 4 settembre 2025 il disegno di legge delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali, che interessa direttamente la nostra categoria.
Il disegno di legge, trasmesso al Parlamento per l’iter di approvazione, delega il Governo ad adottare, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione organica della disciplina delle professioni regolamentate, sentito il parere dei rispettivi Consigli Nazionali.
Si tratta di un intervento normativo di portata storica, il primo organico dopo oltre tredici anni dall’ultima riforma, che tocca aspetti fondamentali dell’ordinamento professionale: dalla definizione delle competenze alla formazione continua, dal sistema elettorale alla disciplina delle società tra professionisti, dall’equo compenso alle tutele previdenziali e assicurative.
In questa fase cruciale del processo legislativo, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ritiene fondamentale raccogliere le osservazioni, i contributi e le proposte degli Ordini territoriali, rappresentanti diretti delle esigenze e delle sensibilità dei professionisti iscritti nei diversi contesti locali. Le riflessioni pervenute costituiranno un patrimonio essenziale per elaborare la posizione unitaria del CNI che verrà rappresentata al Ministero della Giustizia e alle Commissioni parlamentari competenti, al fine di garantire che i decreti attuativi rispondano effettivamente alle necessità della categoria e al rafforzamento del ruolo dell’ingegneria nel Paese.
I contributi pervenuti saranno oggetto di analisi sistematica da parte degli uffici del CNI e costituiranno la base per l’elaborazione del documento di sintesi che il Consiglio Nazionale presenterà nelle sedi istituzionali competenti.
La voce del territorio è essenziale per assicurare che le scelte legislative rispondano alle esigenze concrete della professione e non rimangano astratte dal contesto reale in cui operano gli oltre 260.000 ingegneri iscritti agli Albi.