Si trasmette a tutti gli interessati un report puntuale, sull’attività svolta dall’Osservatorio Bandi del Consiglio Nazionale, nel periodo che va dal 1° luglio 2023 al 13 maggio 2024, quale prezioso e qualificato supporto e osservatorio privilegiato per l’azione del CNI.
L’attuale Consiglio, infatti, ha inteso utilizzare l’Osservatorio bandi, coordinato dal Consigliere delegato Ing. Domenico Condelli, sia quale importante strumento di analisi del mercato dei Contratti Pubblici rivolto ai professionisti Ingegneri, ma soprattutto quale fondamentale mezzo per tutelare le ragioni della Categoria nel rapporto – già di per sé sbilanciato – con un contraente forte come la Pubblica Amministrazione.
Il contributo offerto dal lavoro dell’Osservatorio, per dare voce alle criticità rilevate all’interno delle procedure di gara rivolte agli Ingegneri (e in generale a tutti i liberi-professionisti dei servizi di ingegneria e di architettura), è diretto a contrastare con forza quei comportamenti contra legem posti in essere dalle Stazioni appaltanti, lesivi tanto per la Categoria rappresentata dallo scrivente Consiglio, quanto per il raggiungimento della massima qualità delle opere pubbliche volte a garantire il più altro grado di offerta di servizi ai cittadini.
L’obbiettivo principale perseguito è, infatti, quello di instaurare un contraddittorio, perlopiù costruttivo, con tutte le Stazioni appaltanti, dalle grandi centrali di committenza agli Enti locali, passando per le Direzioni di alcuni dei principali Ministeri, volto a suggerire ai R.U.P. il comportamento più idoneo da tenere nella redazione e formulazione dei documenti e dei bandi di gara, al fine di non incorrere in palesi violazioni del d.lgs. n.36/2023 (Codice dei contratti pubblici).
In primo luogo, è bene evidenziare come nessun altro Osservatorio, costituito presso i rispettivi Enti di Categoria, gestisce – con la stessa mole di bandi analizzati e la stessa frequenza di segnalazione – un’interlocuzione serrata con tutte le Stazioni appaltanti.
L’effetto che si intende ottenere è, non già quello di ammonimento verso la Stazione appaltante, ma far sì che il bando di gara sia il più aderente possibile alle nuove disposizioni del Codice dei contratti pubblici, fornendo ai Responsabili del Procedimento gli strumenti per la corretta interpretazione e attuazione della norma primaria.
È pacifico che il principale motivo di contestazione riscontrato – che per il tramite dell’Osservatorio viene spinto all’estremo, attraverso delle vere e proprie diffide rivolte alla Stazioni Appaltanti – sia la mancata o erronea applicazione del principio dell’equo compenso che, alla luce della legge 21/04/2023 n.49, fa sì che i parametri di cui al D.M. 17/06/2016 non siano più solo una “base di riferimento”, ma devono essere obbligatoriamente utilizzati dalle Stazioni Appalti per la determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara.
Grazie all’importante lavoro di coloro che prestano la propria opera all’interno della struttura dell’Osservatorio Bandi, sono stati raggiungi risultati estremamente soddisfacenti, sia dal punto di vista strettamente numerico dei bandi analizzati, sia in ragione degli effetti ottenuti in termini di riscontro dalla Stazioni appaltanti.
Si trasmette di seguito un estratto del lavoro svolto, di cui si fornisce una puntuale analisi.