N. 6/2007
Delegato Inarcassa Prov. di
Macerata
Dott. Ing. Brodolini
Mario-Francesco
Via
Veneri, 1 62019 Recanati (MC)
e-mail:
m.brodolini@fastnet.it
Seconda rata dei contributi minimi 2007 scaduta il 30/9 – sanzione ridotta
Comitato Nazionale dei Delegati del 4-5 ottobre 2007
– Relazione del Presidente
– Art. 3.5 dello statuto – modifica
– Asset Allocation
– Fondo di Previdenza complementare (secondo pilastro)
Seconda rata dei contributi minimi 2007 scaduta il 30/9 – sanzione ridotta
La seconda rata dei contributi minimi 2007 è scaduta il 30/9.
La sanzione per il ritardo è ridotta a un quarto (in genere
3,75% al posto del 15%) se il versamento avviene entro trenta giorni dalla
scadenza (30/10 non 31/10).
Ricordo che in caso di mancato recapito o smarrimento del
bollettino M.AV. il pagamento è comunque dovuto (bollettini in bianco presso
lOrdine, presso i patronati, presso i sindacati di categoria
.)
oppure (ed è preferibile) contattare il n. verde
800.248464, per istruzioni su come effettuare un bonifico bancario (ad
esempio bonifico bancario a valuta fissa 30/9).
Ormai da anni Inarcassa, prima di ogni
scadenza, invia due avvisi (nel caso del MAV una prima lettera che ricorda
importi e scadenze, poi il bollettino) ed è praticamente impossibile che
almeno uno dei due non arrivi. Se poi ci si iscrive ad Inarcassa on line e
si fornisce il cellulare, arriva anche una posta elettronica ed una e-mail
promemoria, quindi poche scuse, chi sbaglia paga (il 15% in genere,
riducibile come detto ad ¼ entro 30 giorni, ma che aumenta poi
considerevolmente se si oltrepassa il 31/12 vi rimando allo Statuto per
dettagli).
Comitato Nazionale dei
Delegati del 4-5 ottobre 2007
– Relazione del Presidente
Tanti gli argomenti trattati che cercherò di ridurre riferendo
solo quelli di interesse per tutti gli iscritti.
Prima del CND del 4-5 ottobre, il 3 ottobre si è avuto un
incontro di lavoro (workshop) cui non ho potuto partecipare (lautostrada è
stata chiusa per incidente con ritardi paurosi) e non posso riferirvi;
peccato perché avrei ascoltato con gran piacere il dott.
Tosi (ex dirigente Inarcassa) cui indubbiamente vanno molti meriti della
brillante gestione di Inarcassa in anni precedenti.
Passo al CND e mi scuso se non sarò tanto preciso perché mi
affido principalmente nella mia memoria ed a pochi appunti cartacei (gli
appunti presi sul palmare hanno fatto la stessa fine del palmare, da
rottamare).
Il CND si è aperto con largomento Posta elettronica
certificata: Inarcassa sta provvedendo a munire tutti i Delegati di casella
di posta elettronica certificata (posta elettronica che ha la stessa
validità della raccomandata con eventuale ricevuta di ritorno, vedasi il
Decreto 2 novembre 2005 in GU n. 266 del 15-11-2005), con notevole
accorciamento dei tempi nei rapporti ufficiali tra Inarcassa ed i delegati,
o chiunque altro abbia caselle di posta certificata.
Credo che al momento gli iscritti in possesso di posta
elettronica certificata siano veramente pochi, quindi oggi sono pochi i
beneficiari della nuova tecnologia, ma occorre saper guardare lontano ed è
facile capire come, in futuro, tale mezzo di comunicazione diventerà
basilare (in tal senso è orientata lUnione europea) per velocità e costi.
Per ora Inarcassa non ha in programma di estendere liniziativa
a tutti gli iscritti (i tempi non sono ancora quelli giusti) ma in seguito
il servizio avrà indubbi risvolti positivi in quanto già in molti si stanno
attrezzando (pubbliche amministrazioni, scuole, uffici, società di
ingegneria, grossi studi
) e non è escluso che anche singolarmente ci si
possa dotare del servizio.
Al solito ampie e dettagliate le comunicazioni del Presidente.
Interessante laccordo con la Telecom per tariffe particolari ad ingegneri
ed architetti; il Presidente ha rinviato per dettagli al sito della Telecom
ove ho trovato qualcosa allindirizzo
http:www.inarcassa.it/tim/fonia.pdf
ma credo
che scartabellando (in senso informatico) si possa trovare di più.
Ancora in aumento gli utenti di Inarcassa on line (veramente
utile per chi vuol conoscere la sua posizione, fare o rettificare la
dichiarazione, la cosiddetta Dich. on line etc.) con un +16% annuale di
utenti, un aumento delle Dich. del 17% ed un aumento dei pagamenti on line
del 21%.
Respinta dai Ministeri vigilanti la proposta di rettifica dei
coefficienti per il riscatto di anni utili ai fini pensionistici (laurea,
militare
) quindi resta tutto come prima (tabelle che in genere sono
pubblicate ogni anno sul n. 1 della rivista Inarcassa). Purtroppo
liniziativa che aveva lo scopo di favorire i giovani è sfumata e ben
difficilmente sarà possibile riproporla.
Sempre dai Ministeri segnali per invitare alla fusione di casse
similari, ad esempio commercialisti e ragionieri, geometri e periti
industriali etc. allo scopo di evitare duplicazione di spese (doppie
gestioni). Tale indirizzo è conseguente anche al passaggio al sistema
contributivo dei commercialisti, passaggio che ha generato un contenzioso
con notevoli dissesti di cassa (mi scuso per la perifrasi).
Ancora i Ministeri cercano di indirizzare le casse verso il
sistema contributivo, cosa che Inarcassa ha decisamente rigettato. Occorre
far notare però come i Ministeri indichino che comunque deve esserci
adeguatezza tra versamenti e prestazioni previdenziali (essenzialmente
pensioni) e, nel caso di Inarcassa tale corrispondenza proprio non cè.
Per chi va in pensione col sistema retributivo, infatti con tale
sistema, chi sopravvive nella norma prende una pensione pari a 3-4-5 volte
circa il capitale versato, e non cè gestione al mondo che possa triplicare,
quadruplicare o quintuplicare il capitale, se non esponendosi a rischi
sconsiderati, cosa che ovviamente una cassa di previdenza non può
permettersi.
Per fare un esempio banalissimo e semplificatissimo (si
prescinde da interessi etc.), chi è a basso reddito e paga per 30 anni i
minimi 1.180,00 x 30 per un totale di 35.400,00 , riceverà, ovviamente se
ricorrono le condizioni, la pensione minima (1.180,00 x 8 = 9.440,00 /anno)
per 18,5 anni (da 65 ad 83,5 anni come da vita media, tenendo conto di
reversibilità etc., vita media che tra laltro si sta allungando) pari, a
conti fatti, a 9.440,00 x 18,5 = 174.640,00 , grosso modo cinque volte il
versato (35.400,00).
N.B. chi volesse ulteriori dettagli sullargomento, dal momento che
lo ho già diffusamente trattato, può indirizzarsi sito dellOrdine di
Macerata
http://www.ordineingegnerimacerata.it/
alla voce Inarcassa – comunicazioni del Ns delegato, comuncato del
primo aprile 2004, che, per i più pigri, si trova allindirizzo
http://www.ordineingegnerimacerata.it/inarcassa/com_del_inar_cass_2004_04_01.asp
Ancora dai Ministeri: sembra verrà eliminato, per le casse, il
bilancio a cinquantanni (davvero troppi) tornando ai trentanni, con
lobbligo però che esista sempre una riserva pari almeno a 5 annualità del
bilancio per ogni anno in questione.
Proprio tale specifica dei criteri di redazione dei Bilanci
Tecnici metterebbe in crisi Inarcassa (ed a maggior ragione le altre casse)
in quanto, se la sopravvivenza della cassa è assicurata a 30 anni, non è
però vero (dai conteggi attuariali, sempre da prendere con le molle) che a
30 anni vi sia ancora un capitale per ulteriori 5 anni di pensioni,
calcolate allimporto delle pensioni tra 30 anni.
Che succederà se Inarcassa o altre casse non saranno in grado di
dimostrare la loro regolarità con le norme che verranno?
Tutti allINPS?
Tutti al sistema contributivo? (paghi 1 prendi 1, e non paghi 1
prendi 3 o 4 o 5 come nellattuale retributivo vedi esempio sopra)
Per inciso i pensionati di altro ente e tutti coloro che non
possono arrivare ai 30 anni di contribuzione con Inarcassa (anni che si sta
proponendo di portare a 35) se lo augurano con il concetto di
muoia
Sansone con tutti i Filistei.
Quando, a parità di anni di contribuzione, si tratta meglio chi
con solo 10 anni in Inarcassa totalizza con anni provenienti da altri enti,
rispetto chi ne ha fatti altrettanti in Inarcassa, viene proprio voglia di
applicare il concetto precedente: contributivo per tutti, almeno per tutti
varrà la stessa regola, non figli e figliastri.
Se poi Inarcassa con la sua gestione oculata sarà in grado di
avere degli esuberi di cassa, tali esuberi potranno essere redistribuiti.
Altra ipotesi, un forte salto di qualità delle aliquote? (altro
che 12% o 14% come si sta proponendo da più parti). Rammento che la gestione
separata INPS è passata dal 1° gennaio 2007 dal 18% ad unaliquota del 23%
(spero la memoria mi assista sui numeri) con un aumento di un ulteriore 1%
lanno per i prossimi 3 anni (dal 1° gennaio 2010 aliquota del 26%).
In realtà tale difficoltà delle casse è in primis causata
proprio dallo stato (la minuscola ci sta proprio) che tratta le casse al
pari dei privati tartassandole (è il termine corretto).
Recenti bilanci Inarcassa con utili al lordo delle tasse oltre
l11% sono diventati, al netto delle tasse, con utili di circa il 6%.
Come se non bastasse le pensioni vengono poi ulteriormente
tartassate.
In poche parole non sono le casse che non funzionano, bensì le
regole cui sono sottoposte.
Rammento che variare, in un bilancio attuariale, il tasso di
redditività per 30 anni del 5%, potrebbe trasformare il previsto tracollo in
un bilancio trionfale o vice versa (non per nulla Inarcassa si batte perché
i bilanci siano fondati sulle stesse ipotesi). Un capitale, impiegato al 5%
di interesse semplice, in 20 anni raddoppia (allo 0% resta ovviamente
invariato e la cosa non è da poco), ed in 30 anni diventa di 2,5 volte. Se
poi si parla di interesse composto (ogni anno il capitale, più quanto
maturato, viene reimpiegato) il capitale in 30 anni quadruplica e più
(4,3219 volte).
Tanto per dare unidea dei numeri in gioco, anche escludendo
lIVA, il capitale di Inarcassa nellultimo anno è stato (tar)tassato per
circa 12 milioni di euro (circa 100 euro a testa per iscritto).
Se i nostri politici non cambieranno indirizzo dovrà cambiarlo
Inarcassa che, pur avendo tutte le carte in regola per lautogestione, sarà
costretta a rivolgersi a gestori esterni, magari meno efficienti, ma
certamente meno tar-tassati (così sono le norme), cioè dovrà creare
strutture inutili, o meglio utilisolo per evitare o almeno meno ridurre la
doppia tassazione, strutture che non creano ricchezza al paese, anzi lo
impoveriscono. Va da sé che per coprire il nuovo buco statale in breve i
nostri politici dovranno tar..tar..tassare e via di questo passo.
Perché tar..pare le ali alle casse di previdenza?
Smetto perché rischio di tar..tagliare.
Comitato Nazionale dei Delegati del 4-5 ottobre 2007
– Art. 3.5 dello statuto modifica
Lart. 3.1 dello Statuto recita
Inarcassa, ai sensi dellart. 38 della Costituzione della Repubblica
Italiana, provvede ai compiti di previdenza ed assistenza a favore degli
iscritti e degli ulteriori destinatari, individuati dalle norme del
presente Statuto; inoltre, compatibilmente con le disponibilità di bilancio,
svolge attività integrative a favore degli stessi iscritti.
Lart. 3.5 viene così modificato (sempre salvo ratifica dei
Ministeri Vigilanti)
3.5 –
Nellambito delle attività di cui al comma 1, Inarcassa svolge,
compatibilmente con le disponibilità di bilancio e comunque nel limite
massimo dello 0,34 per cento del gettito del contributo integrativo
risultante dallultimo bilancio consuntivo approvato, senza pregiudizio
delle attività previdenziali di cui al comma 2, attività di promozione e
sviluppo dellesercizio della libera professione dei propri associati, con
particolare riguardo ai giovani iscritti, anche con lofferta di strumenti
finanziari (quali ad esempio prestiti, costituzione di fondi di garanzia ed
altro) e servizi.
In parole semplici un massimo di 570.000,00 euro saranno
disponibili per tali attività, soprattutto a favore dei giovani.
Comitato Nazionale dei Delegati del 4-5 ottobre 2007
– Asset Allocation
Asset Allocation (traduco brutalmente: il modo in cui vengono
impiegati i capitali).
Lunga la discussione per arrivare alla logica conclusione di
confermare le scelte dello scorso anno (si ritiene di aver scelto
oculatamente e che non ci siano elementi che indirizzino verso scelte
diverse).
Riporto la tabelle di verifica dei parametri rischio/rendimento
della attuale Asset Allocation Strategica di Inarcassa con qualche commento
Classe Peso
Rendimento Rendimento Volatilità
Lordo Atteso
Netto Atteso
Obbligazionario 37% 5,56%
4,87% 4,97%
Monetario 2% 4,00%
2,92% 1,00%
Azionario 22% 10,19%
8,92% 19,20%
Alternativi 14% 9,30%
5,60% 8,00%
Immobiliare 25% 6,20%
1,63% 8,90%
TOTALE 7,23%
3,50% 7,38%
Ad esempio è evidente che Inarcassa intende oggi avere il 25%
del suo capitale investito in immobili (valutazione attuale della REAG 927
milioni di euro -valore discordante dal bilancio ove vanno i costi storici,
valore indicato in 704.149,305), il 37% in azioni (ancora diverso da quello
di bilancio) etc.
Loscillazione di tali valori è prevista nel 5% (gli immobili
possono andare dal 20 al 30% a seconda delle situazioni).
Rendimento lordo e netto sono autoesplicativi mentre occorre
dire qualcosa sulla volatilità.
Prendiamo il Monetario, per semplicità, ove ci si attende un
utile del 4% che per la volatilità attesa (diciamo il rischio) può diventare
il 3% (minimo probabile atteso, si fa sempre riferimento ad una curva di
Gauss) o il 5% (massimo probabile atteso). In questo caso il rendimento è
basso, ma anche il rischio è basso. Nel caso dellazionario il rendimento è
alto(10,19%) ma è alto anche il rischio (19,20%), e così via, quindi la
scelta è quella che si ritiene più conveniente tra rischi assunti e
rendimento atteso.
Nel complesso si attende un rendimento lordo attorno al 7% con
una volatilità attorno al 7% il che significa che probabilmente si andrà tra
il 14% e lo 0%.
Guardando al passato siamo sopra le aspettative nel 2003-4-5
(7,53%, 7,13%, 7,46%, valori che al netto dellinflazione diventano 5,03%,
5,13%, 5,76%) e sotto le aspettative nel 2006 (4,76%, netto inflazione
2,76%) con una media annua del 5,90% (3,92% netto inflazione) ed in buona
sostanza siamo in linea con le previsioni nel medio periodo (cè sempre chi
vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto).
Comitato Nazionale dei Delegati del 4-5 ottobre 2007
– Fondo di Previdenza complementare (secondo pilastro)
L art. 3, comma 1, lett. 9), del d.lgs. n. 252/2005 stabilisce
che le forme pensionistiche complementari possono essere istituite da
….g) g1i enti di diritto privato di cui al d.lgs. 30 giugno 1994 n. 509
…., con lobbligo della gestione separata, sia direttamente sia secondo le
disposizioni di cui alle lettere a) e b).
Le lett. a) e b), cui la suddetta norma rinvia, si riferiscono
rispettivamente allipotesi in cui le fonti istitutive sono rappresentate
da:
. accordi tra lavoratori autonomi o fra liberi professionisti,
promossi da loro sindacati o associazioni di rilievo almeno regionale
(art. 3, comma 1, lett. b).
Inarcassa rientra tra gli enti di diritto privato di cui al
d.lgs. 30 giugno 1994 n. 509 ed è una o associazione di rilievo almeno
regionale, ha quindi titolo ad istituire, se lo vuole, ed intende farlo,
nellinteresse stesso di ingegneri ed architetti, una forma pensionistica
complementare (con il 10-12-14% è impossibile ipotizzare ritorni
pensionistici tali da garantire il medesimo livello di qualità della vita
dopo la pensione).
Accesa la discussione con due linee di tendenza contrastanti,
quella predetta volta a creare una previdenza complementare generata da
Inarcassa, con indubbio impiego di capitali iniziali a fondo perduto
(dovrebbero poi dare ritorni agli iscritti volontari) e quella conservativa
che non gradisce di spendere neppure un euro di Inarcassa, lasciando la
previdenza complementare al fai da te (rivolgendosi a compagnie assicurative
o altro), in previsione di un ipotizzato fallimento di tutta loperazione
(in quanto al fondo dovrebbero aderire inizialmente – primi due anni –
almeno 5.000 iscritti -circa il 5%- per diventare a regime almeno 10.000
meglio se 15.000 -circa il 10%-).
Alla fine, almeno nellimpostazione, ha prevalso la prima linea.
Si spera quindi di creare un cosiddetto secondo pilastro originato da
Inarcassa (il rendimento del capitale dovrebbe essere maggiore rispetto
analoghe iniziative di altri Enti o compagnie assicurative, non avendo
Inarcassa scopo di lucro ed avendo già una buona struttura di base.
I fondi versati oltre che rendere più che presso altri Enti,
dovrebbero avere agevolazioni fiscali di tutto rispetto (esclusione da
IRPEF, IRAP etc.
almeno per somme non ingenti).
Solo il tempo potrà dire chi ha previsto al meglio;
personalmente sono con gli ottimisti in quanto credo nella serietà degli
studi e nelle indagini preliminari svolte da Inarcassa.
Vi terrò informati e Vi dò appuntamento ai primi di dicembre
dopo il prossimo C.N.D..
BRODOLINI
MARIO-FRANCESCO
DELEGATO INARCASSA PER LA
PROVINCIA DI MACERATA
N.B. larticolo riflette la sola opinione
dellautore, non di Inarcassa o altri.
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