N.
5/2007
Delegato Inarcassa Prov. di
Macerata
Dott. Ing. Brodolini
Mario-Francesco
Via
Veneri, 1 62019 Recanati (MC)
e-mail:
m.brodolini@fastnet.it
Comitato Nazionale dei Delegati del 28, 29 giugno 2007
Bilancio consuntivo 2006
Riunione provinciale ad Ancona
Guida
alla dichiarazione dei redditi 2006 ad Inarcassa
Prima
rata dei contributi minimi 2007
Comitato Nazionale dei Delegati del 28, 29 giugno 2007
Bilancio consuntivo 2006
Il bilancio consuntivo 2006 è stato presentato da Inarcassa come
il miglior risultato mai raggiunto da Inarcassa
ma non sono tutte rose
e fiori, almeno a parere del sottoscritto e non solo.
Alcuni dati (quelli completi li troverete in uno dei prossimi
numeri della rivista o sul sito www.inarcassa.it).
Il patrimonio netto raggiunge quota 3.772.539.532 (+12,4%
rispetto il 2005, +65,6% negli ultimi 5 anni), ma il dato non è dei più
significativi, in quanto occorre confrontarlo con il debito previdenziale
accumulato. Infatti anche gli iscritti sono cresciuti, di conseguenza in
futuro occorrerà erogare più prestazioni (diciamo pensioni per
semplificare), per questo occorre avere il salvadanaio pieno, mentre il
nostro salvadanaio grosso modo è ad un terzo.
Lindice di copertura passa da 17,1 annualità a 18,1 annualità
se rapportato alle pensioni 2006, e rapportato alle pensioni 1994 raggiunge
48,3 annualità contro le 5 annualità minime di legge, vi è quindi un
miglioramento, ma anche questo è un dato da raffrontare con la dinamica
degli iscritti, in continuo aumento.
Nel n. 6 del 2004 (mi sembra ieri) scrivevo testualmente:
Vi è stato un ulteriore incremento degli iscritti che sono ora
circa 111.000 (più che raddoppiati negli ultimi otto anni); il rapporto
iscritti pensionati è arrivato a 9,6 nel 2003 (era 9,2 nel 2002 ed ora è
ormai a 10, cioè lavoratori per ogni pensionato a testimonianza che la cassa
è un ente giovane)
Le previsioni attuariali davano lanno scorso il massimo storico
di 130.000 iscritti nel 2006, numero che sarebbe rimasto costante nel medio
periodo per poi cominciare a decrescere, invece, già al 31.12.2006 era stato
sfondato il muro dei 131.000 iscritti, e ad Ancona il Presidente in persona
ha aggiornato i dati, a luglio 2007, al n. di 135.500.
La cassa in un certo senso si è ancorpiù ringiovanita, ma è
inconcepibile che ingegneri ed architetti crescano ancora con questo ritmo
altrimenti la prospettiva è che tutti gli italiani diventino ingegneri o
architetti (poi non si potrà più crescere se non aumentando la popolazione).
Riporto le previsioni demografiche ISTAT che prevedono una
diminuzione della popolazione attiva al 2050 di circa 9 milioni di unità (da
39.000.000 a 30.000.000) ed un aumento della popolazione
ultrasessantacinquenne di circa 7 milioni di unità (da 11.000.000 a
19.000.000) ed il quadro è chiaro.
Per di più il reddito ed il volume daffari medio pro capite è
in diminuzione. La torta è sempre la stessa ma, aumentando i commensali, le
singole porzioni diminuiscono (in barba agli studi di settore che dicono
lesatto contrario, ma Inarcassa fornisce dati partendo dale dichiarazione
di tutti gli ingegneri ed architetti, gli studi di settore elaborano dati su
campioni ritenuti rappresentativi ma che evidentemente non lo sono; chissà
poi perché avendo a disposizione tutti i dati possibili ed immaginabili, per
di più in formato gestibile elettronicamente, si debba prendere un campione
elaborare
rielaborare
elucubrare
spendere danaro pubblico per
arrivare a risultati smentiti dallevidenza).
In questo contesto crescono anche le Società di Ingegneria che
per di più aumentano anche il fatturato medio, facendo prevedere sempre meno
spazio per i singoli o per i piccoli studi.
Il rapporto contribuenti attivi/pensionati passa da 10,7 a 11,2
ed anche questo è conseguenza di quanto esposto (in Italia in generale tale
rapporto, se i miei appunti sono corretti, è inferiore a 2).
Rendimento del patrimonio netto 2,91% in flessione rispetto agli
ultimi bilanci (nel 2005 è stato del 4,8% – non si possono sempre fare
miracoli) tuttavia in unottica pluriennale il dato si inquadra bene con le
variabili possibili, sta di fatto che per Inarcassa è un rendimento che si
può considerare medio-basso (altri enti metterebbero la firma per tale
risultato).
Tale rendimento è la somma del contributo della classe
monetaria, nel 2006 a rendimento pressoché nullo al netto dellinflazione,
della classe obbligazionaria dal rendimento di poco negativo, sempre
considerando linflazione, e della classe azionaria che, con un recupero
nella seconda parte dellanno ha avuto un rendimento di oltre il 12% sempre
al netto dellinflazione.
Spiace, ancora una volta, in occasione del bilancio, di dover
parlare di sanzioni. In effetti con le procedure introdotte alcuni anni
addietro i colleghi non avrebbero più dovuto incorrere in sanzioni, infatti
Inarcassa, prima di qualsiasi scadenza, invia almeno due avvisi cartacei
(tutti avranno constatato come, ad esempio in corrispondenza del pagamento
dei minimi, dapprima arrivi una lettera che ricorda importi e scadenze, poi
arrivi il MAV) ed anche un avviso per posta elettronica per chi si scrive ad
Inarcassa On Line. Per i più distratti è stato introdotto anche il pagamento
tramite Inarcassa Card, con cui, una volta ottenuta la carta di credito (a
canone gratuito per sempre, ordinaria, per pagamento con i circuiti Visa o
Mastercard, senza spese, con rimborso rateale dei pagamenti effettuati, con
tassi particolarmente agevolati sulla linea riservata ai versamenti a
Inarcassa) basta non fare nulla ed i pagamenti avvengono puntuali alle
scadenze.
Leggo invece dal bilancio consuntivo:
sanzioni
anno 2005 per 10.229.000
sanzioni
anno 2006 per 35.223.000
quindi le sanzioni sono aumentate del 350%, e gli interessi
attivi su sanzioni sono, per lanno 2005 4.307.000, e per lanno 2006
5.031.000, pertanto gli interessi sulle sanzioni sono aumentati meno del
17%, ed i due dati combinati assieme portano a concludere che in massima
parte si tratta di insolvenze per debiti recenti, un vero e proprio rebus
che Inarcassa dovrà studiare ancora, dato che da tempo si cerca in tutti i
modi di evitare che gli iscritti incorrano in sanzioni, ma i risultati
contrastano con limpegno, anche economico, posto in campo da Inarcassa.
O parte dei colleghi non ha i mezzi finanziari per onorare gli
impegni, con la prospettiva di pagare doppio o triplo, o di dichiarare
bancarotta (consentitemi il termine improprio) o sono talmente svagati e
distratti che meritano di essere sanzionati per il doppio o il triplo
dellimporto (ma allora perché non attivare Inarcassa card?).
Peraltro i colleghi non possono confidare in ritardi, inerzia
etc. che possano condurre allevasione, perché le procedure, automatizzate,
non danno scampo ed arrivano sino allaffidamento del recupero del credito a
società specializzate in tale settore. Sperare di uscire da una maglia rotta
è pura utopia.
Concludo con il n. di pensionati che è passato da 123.180 a
131.095 (+6,43%).
Riunione provinciale ad Ancona
Dopo Cremona, Lecco, Messina, Potenza, Torino, Roma, Bergamo,
Firenze, Verona Palmanova (provincie del Friuli Venezia Giulia) per citare
solo alcune delle più recenti, anche ad Ancona il 12 luglio si è tenuta la
riunione provinciale ai sensi dellart. 46 dello Statuto.
Tali riunioni sono un mezzo diretto (il Presidente parla
direttamente agli iscritti) per illustrare il panorama della situazione
previdenziale Inarcassa e perché no dellAdEPP e degli altri Enti
Previdenziali, ed è anche unoccasione, per i singoli, di avere chiarimenti
anche sulla loro posizione previdenziale.
Già nel primissimo pomeriggio gli sportelli informativi,
capitanati dal dott. Fiore in persona, erano
letteralmente presi dassalto da un folto stuolo di professionisti delle
provincie invitate (Pesaro, Ancona, Macerata e Fermo), tanto da far temere
che non si potesse fare in tempo, nellarco del pomeriggio, ad avere tutte
le informazioni, ma limpresa invece è riuscita in quanto al termine della
riunione mi risulta che tutti erano stati contattati.
Un mio personale mini sondaggio ha
avuto un esito lusinghiero in quanto tutti mi confermavano di avere avuto
tutti i riscontri del caso, in maniera chiara ed esauriente.
Il nostro Presidente Arch. Paola Muratorio
che vanta una preparazione previdenziale di livello mondiale e che partecipa
a riunioni di altissimo livello ove i termini tecnici ed il linguaggio
specifico è incomprensibile ai non addetti ai lavori, in queste occasioni si
trasforma e riesce ad esprimere, semplificandoli, i complessi concetti
previdenziali, riducendoli a concetti tanto semplici da sembrare banali,
usando un linguaggio facilmente comprensibile. Con laiuto di alcune
slides (ciedo scusa alcuni grafici ed alcune figure preparate dal nostro
Ufficio Studi che la maiuscola se la merita tutta) nel giro di unora ha
illustrato il panorama previdenziale, spaziando in lungo e largo, per
concludere con la necessità di interventi correttivi (i più semplici gli
aumenti delle aliquote contributive) rapidi in quanto prima si prendono e
meno ssaranno aspri.
La sostenibilità dellEnte nel lungo periodo non credo sia più
un mistero per i presenti.
Le successive domande della platea dimostravano che in buona
sostanza i concetti erano stati recepiti, tanto da consentire di richiedere
approfondimenti tecnici (ancora una volta semplici, precisi e puntuali).
In breve un pubblico discreto, interessato e, considerando il
periodo, anche numeroso, la presenza di quasi tutti i Delegati di Pesaro,
Ancona, Macerata e Fermo (ed anche ex Delegati che rivedo sempre con
piacere) di Delegati facenti parte del C.D.A. (i Delegati di Siracusa,
Reggio Emilia ed altri con cui mi scuso per la mia scarsa memoria, ma non ho
preso appunti in tal senso) hanno certamente contribuito al successo
dellincontro.
Tutto bene allora, tutti contenti?
Uno certamente no in quanto recatosi allo sportello informativo
ha avuto chiarimenti a lui non graditi (nello specifico rimarcava la
profonda ingiustizia, a suo parere, per chi ha redditi altalenanti, di
incappare in qualche anno nel supero dei massimi -beato lui che ha redditi
superiori ai massimi pensionabili -79.500 /anno per il 2007- redditi oltre
il quale il contributo si riduce al 3% ma diventa un contributo di
solidarietà per la categoria ma non utile ai fini pensionistici, come il 2%
per intenderci) ed in altri anni in redditi bassi, magari inferiori ai
minimi, con conseguente basso versamento e basso ritorno pensionistico; in
tale situazione pretendeva che Inarcassa gli considerasse un reddito medio
pluriennale. E come se pretendessimo, nella dichiarazione dei redditi, se
abbiamo un anno a basso reddito (bassa aliquota) se non addirittura a
reddito negativo (caso tuttaltro che raro nelle nostre categorie) ed
unaltro anno ad alto reddito ove laliquota aumenta progressivamente, di
poter pagare facendo una specie di media di nostra convenienza, magari
recuperando nel calcolo del dovuto anche la negatività.
Il concetto delling. Angelo
almeno in Italia è un pò
bizzarro, ma soprattutto è stato espresso in un modo del tutto contrastante
con il suo nome, tirando in ballo parti del corpo che andrebbero benissimo
al posto della sua faccia. Purtroppo i prodotti di quella parte del corpo si
trovano anche tra noi.
Per fortuna il Collega delegato di Ancona ha educatamente
chiesto scusa alla platea anche a nome del noto collega che non perde
occasione per dimostrare a tutti di non avere alcuna educazione, neppure
deontologica. Personalmente ritengo ci siano tutti gli estremi per un
provvedimento disciplinare dellOrdine di appartenenza.
Guida
alla dichiarazione dei redditi 2006 ad Inarcassa
Dato il periodo rammento la scadenza del 31 agosto 2007 (tramite
il modello cartaceo, 31 ottobre 2007 via telematica ma occorre muoversi
almeno un mese prima se non si ha già laccesso) per la cosiddetta Dich
(dichiarazione dei redditi 2006 ad Inarcassa).
Ricordo che anche da chi ha reddito nullo deve inviare tale
Dich. (sono previste sanzioni) compilando anche la parte con i dati relativi
al nucleo familiare (serve ad Inarcassa per la statistica); in praticha
tutti coloro che ricevono la Dich. debbono compilarla ed inviarla.
http://www.inarcassa.it/news/news141.html
per chi
vuole ulteriori chiarimenti dal sito internet di Inarcassa.
Prima
rata dei contributi minimi 2007
Il 30 giugno è scaduto il termine per il versamento della
prima rata dei contributi minimi 2007.
Chi non ha ancora effettuato il pagamento, provveda subito, in
quanto la sanzione per il ritardo è ridotta a un quarto se il versamento
avviene entro trenta giorni dalla scadenza.
Vi auguro un buon periodo feriale e vi dò appuntamento alla
metà di ottobre dopo il prossimo C.N.D..
BRODOLINI
MARIO-FRANCESCO
DELEGATO INARCASSA PER LA
PROVINCIA DI MACERATA
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