DELEGATO INARCASSA PROV. DI MACERATA
DOTT. ING. BRODOLINI
MARIO-FRANCESCO
VIA VENIERI N.
1 62019 RECANATI (MC)
TEL/FAX/Q 071981237
E-MAIL: m.brodolini@fastnet.it
Scadenza seconda rata contributi minimi 2006
Scadenza dichiarazione telematica
Regolamento sussidi
Comitato Nazionale dei Delegati del 5, 6 ottobre 2006
– Sostenibilità modifiche artt. 22,23,25,26,35 e 42 sullo
Statuto
(seguirà ulteriore articolo)
Scadenza seconda rata contributi minimi 2006
Limporto è di 783,50 (ridotto 283) pari al 50% dei minimi per il 2006.
Entro il 30.10 la sovrattassa è del 3,75%, oltre il 30.10 del 15%.
Se non è
giunto il M.AV. Info 800248464. La mancata ricezione o la consegna in
ritardo non esime dal rispetto delle scadenze.
Scadenza dichiarazione telematica
il 31
ottobre è lultimo giorno per la dichiarazione telematica (la cosiddetta
DICH inviata a suo tempo da Inarcassa, sempre che non sia stata fatta la
dichiarazione in forma cartacea per raccomandata)
Entro il
30 settembre dovevano essere richieste le password per attiavare la
procedura, ma se siete in ritardo tentate, può darsi possiate rientrare nei
termini senza sanzioni.
Comunque
potete rivolgervi anche ai consulenti fiscali che, per conto dei
professionisti, tramite il servizio On Line purché abilitati allinvio della
dichiarazione fiscale ed in possesso della firma digitale possono
trasmettere la dichiarazione, semza sanzioni entro il 31.10.
La
sanzione per il ritardato invio è di 173,25, ridotta al 50% ( 86,62) se
la dichiarazione è resa entro il 31.1.2007.
Regolamento sussidi
Con Decreto Interministeriale del 31.7.2006 è stato approvato il
nuovo Regolamento per lerogazione dei sussidi, approvato dal C.N.D. nel
novembre 2005. Sono state precisate e migliorate molte parti ed ampliata la
categoria dei beneficiari.
Per il testo recarsi sul sito Inarcassa
http://www.inarcassa.it/htdig/index.html
Comitato Nazionale dei Delegati del 5, 6 ottobre 2006
– Sostenibilità modifiche artt. 22,23,25,26,35 e 42 sullo
Statuto
E stato
presentato uno studio finalizzato a garantire la sostenibilità di Inarcassa
nel lungo periodo.
Le
modifiche esaminate (possibili proposte) riguardano
1)
aumento del contributo soggettivo dal 10 al 15% (11% dal 2008, 13% dal 2009,
15% da 2011)
2)
aumento del contributo integrativo dal 2 al 4% (dal 2008)
3)
calcolo della pensione su un numero maggiore di redditi annui per arrivare
sino allintera vita contributiva, con allungamento del calcolo anno per
anno
4)
aumento del contributo soggettivo (ed anche integrativo) minimo con
sganciamento della pensione minima dal rapporto con minimo predetto (1/8)
5)
riduzione della pensione di anzianità in funzione delletà.
Tanta
carne al fuoco e cerco di sintetizzare con lintervento che intendevo fare
presso il CND. Certo per chi non è ben inserito nella materia molto passi
saranno oscuri ma spero la sintesi sia comprensibile, comunque un ulteriore
articolo cercherà di meglio puntualizzare lattuale situazione.
Testo
previsto dellintervento (poi corretto al volo a causa di precedenti
interventi che avevamo già toccato vari punti, testo che ripropongo nella
sua previsione non essendo possibile riportare gli interventi precedenti).
Molte
delle considerazioni forniteci nelle note Inarcassa sono utilissime, ma tali
considerazioni non spaziano a 360° e mi spiego meglio: ai cinque punti
bisognerebbe aggiungerna un sesto, o meglio i punti potrebbero essere sei e
manca il primo.
E noto
(ormai lo dò per scontato) che in Inarcassa chi investe capitale
(contributi) ottenendo un ritorno pensionistico retributivo ha una notevole
convenienza economica, al contrario di chi ha un ritorno pensionistico del
tipo contributivo. In pratica il rapporto è questo: nel primo caso paghi 1 e
prendi 3, nel secondo paghi 1 e prendi quasi 1 ed è ovvio che tale
situazione non è sostenibile per Inarcassa nel lungo periodo.
Per
semplifare un aumento indiscriminato delle aliquote contributive del 50% o
del 100%% poco incide per chi ricade nel sistema contributivo (dire paghi
1,5 e prendi quasi 1,5 o paghi 2 e prendi quasi 2 o paghi 1 e prendi quasi 1
è circa la stessa cosa, tranne il fatto che va anticipato maggiore capitale
aumentando le aliquote) mentre incide sul retributivo (paghi 1,5 e prendi 3,
o paghi 2 e prendi 3, o paghi 1 e prendi 1 cambia radicalmente lo scenario).
Occorre
ricordare che la pensione retributiva si calcola (semplificando al massimo)
con la formula 2% per il n. di anni di contribuzione per la media dei
redditi.
Senza
tanti studi, in primis è logico pensare di rivedere il 2% (oggetto di
ingiustificato aumento a suo tempo) che ridotto ad esempio ad 1% (solo per
esemplificazione) limiterebbe le uscite senza intaccare le entrate.
Nellesempio passando da 2% a 1% si dimezzano le uscite ed è come dire paghi
1 e prendi 1,5 o paghi 1,5 e prendi 3, senza dover mettere mano allaliquota
del soggettivo (ora 10% che si intende aumentare sino al 15%).
Dimezzare le pensioni (passando da 2% a 1%) non è logico ma andare ad una
sitiuazione più equilibrata è perfettamente logico (ad esempio da 10 a 12%
di contributo soggettivo e coefficiente da 2 a 1,7, per il calcolo delle
pensioni, ma è un puro esercizio trovare la migliore situazione di
equilibrio).
Un po
come in famiglia quando il bilancio non quadra più, per prima cosa si cerca
di ridurre le uscite (da 2% a 1,7% o altro), poi di incrementare le entrate
(da 10% a 12% o altro).
Ultima
considerazione: un aumento di contributi, per chi non prende neppure quello
che dà, è un danno, tanto più deprecabile in quanto va a colpire categorie
più svantaggiate. Le modifiche in studio 1, 2 e 4 proposte, non fanno altro
che colpire i principalmente i redditi bassi, tanto che si prevede che quasi
il 50% degli iscritti andrà a pagare i minimi, e ciò allo scopo di mantenere
i ritorni contributivi alti di chi è a reddito alto, e non viceversa,
chiedendo lo sganciamento della pensione minima dal contributo minimo.
Si
concorda pienamente invece con quanto indicato ai punti 3 e 5 (intera vita
contribiutiva come riferimento per il calcolo della pensione e tabelle
riduttive della pensione di anzianità in funzione delletà) in quanto tali
modifiche tendono a riequilibrare situazioni squilibrate riducendo le
uscite.
Letto così lintervento sembrerebbe astruso e cervellotico ma ha
una sua logica che, per essere illustrata ha bisogno di più spazio. Questo
pertanto è solo lanticipo, in quanto mi riservo, spero a breve in quanto il
materiale è moltissimo, di pubblicare un articolo a più ampio respiro sul
tema, articolo sul quale vorrei anche lopinione degli iscritti della
Provincia di Macerata, per proporre soluzioni più aderenti ai desideri degli
iscritti, soluzioni che inevitabilmente saranno prese nelle prossime
riunione (novembre per ulteriori discussioni, marzo per la probabile
conclusione).
Una nota di servizio: gli articoli che dagli anni 90 pubblico
sul sito dellOrdine di Macerata
http://www.ordineingegnerimacerata.it/
ciccando
su InarCassa poi su Comunicazioni del Ns Delegato
li
potete anche trovare sul sito
http://www.studiobrodolini.com/
http://www.studiobrodolini.com/profilo.htm
in fondo
alla voce Notizie Inarcassa cliccando sulle voci di interesse (questo ad
esempio questo è larticolo 6/2006, cioè sesto del 2006, mentre per gli anni
precedenti si clicca sullanno di interesse ottenendo uno di seguito
allaltro tutti gli articoli dellanno)
A presto e con
il prossimo articolo chiederò anche le Vostre opinioni.
BRODOLINI
MARIO-FRANCESCO
DELEGATO INARCASSA PER LA
PROVINCIA DI MACERATA
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